Bombole sub

bombole sub modelli

La quantità d’aria è un aspetto fondamentale per le nostre immersioni. Il paradosso è che le nostre bombole sub, parte della nostra attrezzatura piu’ importante, sono quelle piu’ mal trattate da noi subacquei. Vero? pensaci? Oltre al fatto che a volte vengono dimenticati aspetti importantissimi come il materiale, il volume, e le rubinetterie connesse.

Bombole sub: materiali

La maggior parte dei subacquei non si sono mai posti la domanda di quale è il materiale migliore delle bombole sub durante le loro immersioni. Tanti si avvalgono delle frasi comuni come, “l’alluminio è leggero e di conseguenza mi devo pesare di piu'”, oppure “in Mar Rosso usi quelle in alluminio perchè non si arruginiscono”.

Sono due i materiali per la produzione delle bombole sub, Alluminio e Acciaio. Quest’ultime utilizzano una lega di acciaio al cromo molibdeno, mentre per la lega d’alluminio si utilizza di magnesio, fosforo, silicio e manganese.

Per ogni materiale di bombole esistono vantaggi e svantaggi nel loro utilizzo e nel tipo di materiale.

Andiamo ad analizzare le bombole in acciaio. Queste sono sotto l’attacco chimico dell’ossidazione anche se durante la loro produzione passano processi di verniciatura e lavorazioni speciali, ma purtroppo il tempo e i mali utilizzi fanno si che la ruggine aumenti sempre. Possiamo diminuire questa aggressività allungando la vita dell’acciaio facendo controlli interni. E’ proprio qui che condensa e umidità attaccano il metallo aumentando il processo di ossidazione. Anche l’ossigeno, inteso anche come aria normale( 21% o2) aiuta tutto questo.

Anche esternamente si hanno gravi problemi di ossidazione, uno di questi punti è nel punto sferico dove è ubicato il fondello in gomma. Questo molto utile per tener in posizione verticale la bombola, ma purtroppo aiuta i punti di ristagno di acqua causando molta condensa e di conseguenza scrostamento di vernice.

Anche le bombole in alluminio sono sottoposte ad ossidazione, tra l’altro molto piu’ rapida rispetta all’acciaio. Questo però influisce in modo positivo nel senso che quando si è formato protegge il materiale. L’ossido di alluminio è impermeabile all’ossigeno.

La corrosione galvanica o elettrolisi può essere riscontrato su entrambe i tipi di bombole anche se piu’ facilmente nelle bombole di alluminio. Cos’è la corrosione galvanica?  E‘ la parziale dissoluzione di uno dei due metalli che vengono a contatto fra loro attraverso una soluzione elettrolitica. I due metalli sono, il materiale della bombola con il materiale del rubinetto quindi ottone cromato, la soluzione elettrolitica non è altro che l’acqua di mare.

Pesi e dimensioni

Tutti sanno che l’allumino pesa meno rispetto l’acciaio, vediamo il loro peso specifico:

  • Acciaio ha un peso specifico di 7,85 Kg/dm3
  • Alluminio ha un peso specifico di 2,60 Kg/dm3

Detto questo tanti sub pensano che le bombole in alluminio pesano di meno……niente di piu’ sbagliato! Le bombole d’acciaio  a parità di capacità peseranno leggermente meno delle cugine in alluminio. Questo si ha in quanto, per la resistenza meccanica, le pareti hanno uno spessore maggiore rispetto a quelle in acciaio.

  • Acciaio spessore 5 mm
  • Alluminio spessore da 11 a 18 mm

Detto questo possiamo affermare che le bombole in alluminio anche se pesano leggermente di piu’ hanno una galleggiabilità maggiore.

Volumi

Sicuramente oggi c’è solo l’imbarazzo della scelta. Bombolini e bombole sono veramente tante, 0,85, 1, 1,5, 3, 5, 7, 10, 12, 15, 18 litri e altri, tra cui, tutte bombole sia in alluminio che in acciaio. Ricordiamo che per la durezza meccanica a volume esterno uguale, le bombole in acciaio avranno un volume interno maggiore.

Decompressive e stage

Bombola S40 MES naturalNel mondo della subacquea tecnica le bombole in alluminio piu’ utilizzate sono le S 40 e le S 80. Spieghiamo velocemente che la differenza tra bombole decompressive e stage è nel gas che esse contengono.

Le bombole stage contengono il gas di fondo ed hanno lo scopo di allungare i tempi d’immersione oltre che dare un sistema ridondante. La stage infatti viene portata sul fianco sinistro. La bombola decompressiva solitamente è quella bombola contenente ossigeno o Ean 50 , rappresentata da una S 40 o S 80.

Leggi il nostro articolo configurazione della bombola decompressiva.

Accessori per bombole

Sono veramente tanti gli accessori sub per bombole, se poi inseriamo anche i vari rubinetti ci si può sbizzarrire. Qui sotto abbiamo una lista di massima:

  • Rubinetti in genere
  • Retine per bombole
  • Fondelli
  • Fascioni in inox per bibo
  • Imbraghi per decompressive
  • Fascette
  • Set elastici
  • Adesivi
  • Maniglia porta bombola
  • Ferma bombola
  • O-ring per collo
Punzonatura delle bombole sub

Al momento della produzione ogni bombola viene accompagnata da un certificato( non viene piu’ consegnato). Su questo si hanno tutte le informazioni che troviamo punzonate sull’ogiva. Sarebbe utile conoscerne il significato sopra tutto per quanto riguarda le pressioni di ricarica ed eventualmente un cambio di rubinetto.

  • Qui sotto riportiamo le voci  delle punzonature che secondo l’attuale direttiva europea (97/23/EC Pressure Equipment Directive) devono trovarsi sull’ogiva della bombola:
  • M 25 x 2 tipo di filetto della rubinetteria, dato molto importante (ne parliamo sotto)
  • EN 1 964-1 IT FABER 02/1301/024 numero di matricole assegnato della bombola
  • CE 0062 UT identificativo dell’organismo che collauda, UT sta per controllo ad ultrasuoni 3,8 MM spessore minimo di progetto
  • 010 KG peso della bombola
  • V 15,0 L capacità della bombola
  • PS 200 BAR AT 15 °C pressione di esercizio in bar
  • PS 318 BAR TS -50+65 °C pressione di prova idraulica in bar (collaudo)
  • X punzone del collaudatore
  • 2004/01 anno e mese di collaudo
  • BREATHING APPARATUS 1002 AIR/ARIA tipo di gas

punzonatura bombole sub

Filetto dell’ogiva(dove si avvita il rubinetto)

E’ doveroso riprendere velocemente il discorso del filetto per il rubinetto. Le bombole vecchie purtroppo hanno un filetto diverso (3/4 gas) da quelle prodotte negli ultimi 20 anni (M 25×2). La normativa comunitaria (UNI EN 144-1:2000) ha reso possibile una produzione uguale in ogni singola nazione togliendo questo problema che naturalmente è ancora presente ma con il tempo si ridurrà fino a scomparire.

Il grosso problema sta che un rubinetto M 25 x 2 può essere avvitato su una bombola con filetto 3/4 gas! Purtroppo è successo causando esplosione del rubinetto stesso. Attenzione se avete intenzione di acquistare bombole usate, vagliate questo pericoloso inconveniente.

Manutenzione e collaudo

Come il resto dell’attrezzatura anche le bombole hanno bisogno di una corretta manutenzione. Se l’alluminio richiede meno attenzione, l’acciaio è decisamente predisposto ai danni dell’ossidazione, il consiglio è di un controllo interno ogni 6/8 mesi, così come la rubinetteria.

Per quanto riguarda il collaudo della bombola chiamato “test idrostatico” questo è previsto trascorsi 4 anni dalla data di produzione della bombola. I test idrostatici successivi dovranno effettuarsi invece con cadenza biennale dalla data dell’ultimo collaudo punzonata sull’ogiva.

Il collaudo consiste nel riempire di acqua la bombola senza la rubinetteria, sistemarla in una camera piena d’acqua ad alta pressione. In seguito la pressione all’interno della bombola viene aumentata fino ad un valore pari ai 5/3 della sua massima pressione d’esercizio questo fa sì che la bombola espanda leggermente il suo volume, spostando l’acqua che la circonda,  e tale spostamento viene opportunamente misurato.

Se il cambio di volume della bombola rientra nei limiti previsti (cioè se è minimo e quindi il materiale della bombola risulta robusto ed in buone condizioni), essa supera la prova, altrimenti verrà scartata e restituita in condizioni da non poter più essere utilizzata, poiché le viene praticato un foro.

Superata invece la prova, la bombola viene pulita, asciugata e le vengono stampigliate la data del collaudo e rimontati i rubinetti.

In Italia il collaudo viene effettuato a cura degli ispettori dell’ISPSEL (Istituto Superiore per la Prevenzione e la Sicurezza del Lavoro) o della MCTC (Motorizzazione Civile e Trasporti in Concessione).

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