Andrea Murdock Alpini: intervista

Andrea Alpini libro

Abbiamo fatto qualche domanda al Subacqueo e Istruttore tecnico Andrea Murdock Alpini chiedendogli alcuni spunti sulla subacquea contemporanea. Ecco così ci ha raccontato.

 

Andrea Murdock Alpini: intervista

andrea alpini intervistaIntervista integrale

Quando ti sei immerso per la prima volta sul relitto della nave Haven?

La super petroliera Haven è considerata la “regina” del Mediterraneo in quanto è uno dei relitti di maggiori dimensioni che si possono visitare nei nostri mari. Si tratta di un’immersione molto particolare e coinvolgente che si può affrontare a diversi livelli di subacquea tecnica. La prima volta che mi sono immerso su questo relitto è stato alcuni anni fa, da allora torno moltissime volte ogni anno sul relitto, sia per piacere con amici sub, sia per fare fotografie o video sia infine con i miei allievi per effettuare i corsi di subacquea tecnica di diversi livelli: dalla decompressione al trimix ipossico.

Che tipo di attrezzatura usi per la subacquea tecnica?

La subacquea è per me una professione oltre che un divertimento, per questo motivo utilizzo diversi marchi che realizzano prodotti molto validi e che mi accompagnano in tutte le mie immersioni, dall’ allenamento, alla grotta, sui relitti, al lago o al mare … insomma sempre!

Nelle tue immersioni che bombole decompressive utilizzi?

La mia configurazione standard per immersioni tecniche prevede l’utilizzo di un bibombola 15+15 litri oppure 12+12 litri a seconda della profondità e del tempo di fondo pianificato. Oltre al bibo poi utilizzo da un minimo di due a un massimo di sei bombole decompressive, tutte S 80.

Che cosa ti piace del cave diving?

Personalmente sono molto attratto dai relitti e dalla loro storia oltre che dalla conformazione in cui si trovano sul fondale. Questo mi permette di creare molteplici configurazioni e pianificazioni di subacquea tecnica. Tuttavia anche le grotte hanno per me un grande fascino. Il cave diving è una filosofia diversa dal wreck diving anche se ci sono dei punti in comune. Ciò che mi piace del cave diving è il lavoro che si fa in grotta, sia nella parte di acqua che in quella aerea oltre all’attenzione e alla tecniche che si usano per procedere all’interno della grotta stessa. Andare in grotta significa entrare in una dimensione completamente nuova.

Nelle tue immersioni utilizzi mute stagne di che tipo?

La muta stagna per un subacqueo tecnico deve essere di ottima qualità e garantire comfort in tutte le fasi dell’immersione, deve inoltre essere in grado di isolare termicamente il subacqueo oltre che avere una certa robustezza, soprattutto se si affrontano immersioni in grotta o su relitti. Esistono due tipi di materiali utilizzati per costruire mute stagne: il trilaminato e il neoprene precompresso. Personalmente sono molto affezionato all’uso del neoprene precompresso ma sto valutando di farmi realizzare una nuova muta stagna in trilaminato.

Utilizzi il corpetto riscaldato per immersioni lunghe?

I corpetti riscaldati sono oggigiorno molto utilizzati dai subacquei tecnici. Spesso ci si trova ad affrontare immersioni in laghi dove la temperatura è bassa oppure immersioni con tempi di decompressione molto lunghi. In questi casi si dissipa molto calore corporeo ed è quindi ottimale avere un ottimo isolamento termico per tutto il tempo trascorso sott’acqua. Ho avuto occasione di vedere utilizzati diversi corpetti riscaldati, personalmente non l’ho ancora utilizzato poiché prediligo un intimo termico particolarmente performante abbinato a un valido sottomuta.

Quale immersione ricordi con piacere abbinata all’uso dello scooter subacqueo?

La giusta risposta a questa domanda non può non essere che la terza e ultima immersione che ho fatto sul relitto dell’HMHS Britannic un paio di anno fa. Lo scooter subacqueo lì era strettamente necessario sia per le dimensioni del relitto sia per le correnti molto sostenute. Anche l’abbondante configurazione tecnica adottata in quell’occasione rendeva necessario l’uso dello scooter per facilitare i movimenti, la respirazione e ponderare anche i consumi durate le diverse fasi dell’immersione.

Andrea “Murdock” Alpini (classe 1985) è subacqueo e istruttore tecnico TDI, CMAS, PTA. Si immerge dal 1997 in circuito aperto in acque marine e lacustri prediligendo i relitti, storici o moderni. Organizza immersioni in luoghi insoliti e spedizioni subacquee su relitti. Documenta le proprie immersioni con video, immagini e report. www.phidiving.com

 

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