L’Argon è utile per la muta stagna?

Stagna Santi Espace

Le immersioni in acque fredde richiedono un buon isolamento termico, poiché l’ipotermia è un grave rischio per il subacqueo. L’acqua conduce il calore in modo più efficiente rispetto all’aria e, per stare al caldo durante un’immersione, la scelta della protezione termica dovrebbe essere basata sull’attività fisica, sulla temperatura dell’acqua e sulla durata dell’esposizione. 
L’aria è il tradizionale gas di gonfiaggio della muta stagna, mentre la conduttività termica dell’argon è inferiore di circa il 32% rispetto a quella dell’aria. La muta stagna, quindi, è la muta da sub più comunemente utilizzata in acque fredde.
Questo studio valuta i benefici dell’argon, rispetto all’aria, come gas di isolamento termico per una muta stagna. Si tratta di test realizzati per immersioni in acque fredde da parte di subacquei della Marina Reale Olandese per una durata di 60 minuti.

Sette subacquei delle Forze Speciali si sono immersi 19 volte in una vasca di immersione in acqua fredda, ad una temperatura di 13 °C e ad una profondità di 3 metri per 1 h in posizione. 
Una muta stagna di gomma e un indumento intimo di lana, sono stati utilizzati con argon (n = 13) o aria (n = 6) come gas di gonfiaggio della muta. La temperatura interna è stata misurata con una sonda durante l’immersione.
Prima, durante e dopo l’immersione, il comfort termico soggettivo è stato registrato utilizzando un punteggio di comfort termico.

Risultati dei test

Nessun subacqueo ha dovuto interrompere il test a causa del freddo!
Non sono state riscontrate differenze nella temperatura interna e nel punteggio di comfort termico tra i due gruppi. La temperatura interna è rimasta invariata durante le immersioni.
Il punteggio di comfort termico, invece, ha mostrato una diminuzione significativa in entrambi i gruppi dopo un’immersione di 60 minuti.

In questi test, la combinazione della muta stagna con l’indumento intimo sotto muta, è stata sufficiente per mantenere la temperatura interna e il comfort termico per un’immersione di 60 minuti in acqua a 13 °C.
Per queste immersioni, l’utilizzo dell’argon come gas di gonfiaggio della muta non ha avuto alcun valore aggiunto per l’isolamento termico rispetto all’aria.

Le immersioni in acque fredde, quindi, richiedono un buon isolamento termico.
Una temperatura interna di 36 °C crea una perdita di prestazioni mentali e il subacqueo può incontrare difficoltà nell’eseguire compiti operativi. Con un’ulteriore diminuzione di 0,5 °C, il subacqueo, riesce a malapena a svolgere le funzioni di base necessarie per mantenere la sicurezza in immersione.
I subacquei professionisti e militari che lavorano nelle acque dell’Europa del nord-ovest, spesso effettuano immersioni nell’ordine di 2 o 3 ore prima di emergere. 

 

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