di Claire Beaux
“Nel 1550, tal Grattarolo, nella sua Historia della Riviera di Salò, scrive di «mostri smisurati e deformissimi» avvistati da un gruppo di studiosi curiosi sotto le rupi dell’isola Borghese, durante un tentativo di immersione in alcune caverne «oscurissime» per scoprire i segreti dei fondali dell’acqua «profondissima»”. Simona Cremonini, Leggende, curiosità e misteri del Lago di Garda, (2008)
Dopo aver letto queste righe, la prossima volta che farete immersione all’Isola Borghese (o di Garda, un po’ della sua storia ve l’ho raccontata nella puntata precedente) sono sicura che terrete gli occhi ben aperti che magari sarete proprio voi a vedere il Mostro del Benaco.
Tante sono le creature straordinarie e gli animali meravigliosi che popolano le leggende del Lago di Garda. Questa volta però non sarò io a raccontarvele, ma una vera esperta, Simona Cremonini, mantovana di nascita, ma lacustre nell’anima e nel cuore. Simona fin da bambina trascorre le sue estati nella casa di famiglia a Manerba dove scopre una vera passione per il lago e nel tempo anche quella della scrittura.
Simona è sempre molto impegnata tra fiere e presentazioni di libri, ma ho avuto l’occasione di rincontrarla di persona e ne ho approfittato per “tartassarla” di domande, così da soddisfare lea vostra curiosità.
Simona, raccontaci come è nata la tua passione per il fantastico, soprattutto riferito al Lago.
In realtà è qualcosa che, come tutte le cose belle, è nato assolutamente per caso! Sono sempre stata appassionata di storie a sfondo fantastico e una lettrice di romanzi sovrannaturali e di storia della stregoneria. Poi nel 1998 (avevo 19 anni) grazie a un articolo sul giornale ho scoperto che sulla collina dietro a casa mia a Manerba nel periodo delle persecuzioni era stata bruciata una strega dall’inquisizione: lì è stato l’inizio della mia ispirazione. Essendo una scrittrice molto in erba e una fan di Anne Rice (che ha ambientato la sua saga di streghe a New Orleans) in quel momento ho pensato che, se fossi mai diventata capace di scriverla, avrei voluto scrivere una saga di streghe ambientata sul lago di Garda, in cui riportare alla luce le storie dimenticate, le leggende, gli aneddoti che legano il mondo fantastico ai miei luoghi d’infanzia… Beh, poi la saga effettivamente l’ho scritta e ora giro l’Italia con i miei romanzi sulle streghe gardesane (e con tutti gli altri miei libri). Qualcuno mi chiede addirittura se Brunella, la mia protagonista, esiste!
Simona, il tuo libro Fantastico Garda (Edizioni Presentartsì, 2017) è una sorta di “bestiario” come scrivi nell’introduzione: ma allora ci sono veramente dei mostri nel nostro Lago?
Purtroppo non ho mai fatto l’esperienza di incontrare un mostro del Lago, quindi non posso testimoniare che esista o meno! Però posso dire che le storie ci sono: negli anni, girando archivi e recuperando libri che quasi nessuno apriva (come quello di Grattarolo), ogni tanto ho trovato testimonianze e aneddoti anche sull’incontro con creature mostruose. Ciò che mi ha affascinato è che anche nelle culture passate per il Lago (come quella celtica) si parla ampiamente di mostri. E quindi ovviamente il mostro del Lago non poteva mancare nel bestiario Fantastico Garda.
Uno dei siti più gettonati da noi sub è il Lido delle Tavine: avevo letto che Tavine era una ninfa bellissima e… ma continua tu la storia.
Tavine era una ninfa bellissima che viveva nella baia salodiana che porta il suo nome: era innamorata del pastore Cisso, ma sulla sua strada incontrò il terribile dio del Lago, Benàco. Costui se ne innamorò a prima vista e purtroppo, come lo zio Giove, non era abituato a sentirsi dire di no: uccise Cisso con il suo tridente e poi si immerse irato nel Lago. Tavine non poteva vivere senza il suo innamorato e decise di lasciarsi morire a sua volta… ma c’è un finale a questa leggenda che ci fa pensare che l’amore non muore con la morte, perché i due innamorati furono trasformati in un salice e in un tralcio d’edera stretti per sempre l’uno all’altra.
E che mi dici delle sirene, popolano le acque benacensi? Mi sembra di aver letto da qualche parte che ne esiterebbe addirittura una a due code?
Riguardo alle sirene, se ne trovano molte tracce attorno al Lago: qualcuno, per lanciare un liquore ispirato al lago, ha anche inventato una vera e propria leggenda legata alla Baia delle Sirene. In realtà la Sirena Bicaudata è invece una verità storica, se ne trovano diverse rappresentazioni intorno al lago su chiese e palazzi, in tempi antichi era un simbolo di lussuria che veniva spesso utilizzato: e se nel Lago c’è un mostro, perché non può esserci anche qualche sirena?
In un altro tuo libro, Gardesaniana (ed. PresentARTsì, 2019) antologia fantastica del Garda, le protagoniste di uno dei racconti sono Les Eguales: ma è vero che custodiscono un tesoro nelle profondità del Lago? Che dici, se mi immergo lo troverò? E cosa troverò? O potrò incontrare loro?
Non ti consiglio di incontrare Les Eguales, perché erano segno di cattivo auspicio e anche nei miei racconti e romanzi sono tutto fuorché un incontro piacevole! Nel mio terzo romanzo, La leggenda degli amanti del lago, parlo del loro incontro con il poeta Catullo sulle acque del Lago e proprio lì forse ci potrebbero essere le tracce di un tesoro affondato. Quindi occhi aperti quando ti immergi, ci sono davvero cose preziose sul fondo del Lago.
È vero che esiste una protettrice del Lago, una certa Minerva? Ce ne vuoi parlare?
Premetto che Minerva è la dea antica in cui ritrovo molte delle mie caratteristiche personali: quindi ho scelto lei come riferimento più “alto” della mitologia quando ho rielaborato le leggende del Lago in una saga fantasy.
Ma l’archeologia, la storia, la toponomastica della regione del Lago sono per davvero pervase dalla sua presenza e mi piace pensare che lei sia davvero la protettrice del nostro Lago.
Simona, quale creatura fantastica ti ha maggiormente colpita? Perché?
Mi piace citare il Grisot, il folletto di Punta San Vigilio che salvava chi rischiava di annegare, ma che aveva anche strani traffici con l’orefice di Salò. Mi ha colpito per il legame che disegna tra le due sponde, che oggi è un po’ “annacquato” ma in tempi antichi, quando ci si spostava via barca, era molto forte.
Qual è invece quella a cui sei più affezionata?
Devo per forza citare il Mazza Mauriello, il folletto personale di d’Annunzio che gli faceva gli scherzi e gli nascondeva le cose quando il buon vecchio Gabriele lo faceva arrabbiare. Lo amo molto perché ha portato un pizzico di fantastico anche in un luogo come il Vittoriale in cui nessuno si aspetta di trovare una storia magica.
E una che ti spaventa?
Senza dubbio, oltre a Les Eguales, il Tomfador: il mostro che buttava i viandanti nel Lago dalla zona della Tignalga e dintorni. Da quando ho trovato la sua storia, non ho più percorso quella zona senza pensarci!
Se tu potessi trasformarti in una di queste creature lacustri, quale sceglieresti?
Probabilmente nella statua di un bel leone veneziano che può passare la giornata a guardare il Lago dal suo piedistallo; oppure in una ninfa la cui storia abbia però un finale romantico e felice, come quella della ninfa Garda che, con il suo matrimonio con il dio Sarca, ha dato vita al Lago.
Simona è una fonte inesauribile di leggende, aneddoti e curiosità, stareste ad ascoltarla per ore.
Alla prossima immersione, occhi aperti sub! Chissà che non incontriate una sirena o… un mostro.
Fonti
S. Cremonini, Fantastico Garda – Piccolo popolo, creature straordinarie e animali meravigliosi attorno al lago, presentARTsì (2017)
S. Cremonini, Leggende, curiosità e misteri del Lago di Garda (2008)
S. Cremonini, Gardesaniana – l’antologia fantastica del Garda, presentARTsì (2019)