Subacquea tecnica e le sue origini

L’immersione tecnica è una forma di immersione subacquea che va oltre i limiti di sicurezza dell’immersione sportiva, ad esempio profondità e tempo d’immersione. Le immersioni tecniche richiedono addestramento avanzato, grande esperienza ed attrezzatura specifica e più performante rispetto a quella ricreativa.
La subacquea tecnica, quindi, non è solo un’attività ma una filosofia.

Le immersioni tecniche sono condotte sia con aria sia con miscele di respirazione diverse dal mix ossigeno/azoto. Un’immersione condotta entro i limiti dei 40 metri, profondità massima ricreativa, con miscele di decompressione diverse dalla miscela di fondo (aria) è considerata un’immersione tecnica. Sicuramente questo tipo d’immersione fa da apripista per le più impegnative.
A queste si aggiungono anche tutti quei tipi di immersione che non vengono svolte in ambienti liberi, vedi grotte o miniere sommerse. Anche i limiti imposti dalla fisiologia umana e dal comportamento dei gas disciolti nella miscela che si respira, con l’aumento della profondità, definiscono se è un’immersione tecnica.

Normalmente si assume per regola una respirabilità dell’aria all’incirca fino a 40 metri (limite sportivo). Alcune didattiche utilizzano i 30 metri, ma il calcolo non deve considerare la profondità quanto la pressione parziale dell’ossigeno.
Le didattiche tecniche di questi tempi considerano accettabili una pressione parziale di ossigeno entro i limiti di 1,4 bar, respirando aria, ad una profondità massima pari a 56 metri. Oltre questa soglia si incorre in un aumento della tossicità dell’ossigeno che può portare a spiacevoli incidenti in immersione.
Per questi motivi si devono utilizzare miscele diverse dalla comune aria che, pur limitando gli effetti “negativi” di un’iperossia, aumentano altri rischi e richiedono quindi un addestramento specifico superiore a quello richiesto per un’immersione ricreativa.

Subacquea tecnica e le sue origini: anno 1970

La subacquea tecnica nasce nei primi anni settanta tra i subacquei tecnici e Cave Divers della Florida, come mezzo per incrementare l’esplorazione dei vasti sistemi di grotte presenti in quella regione.
Iniziano ad essere utilizzati i primi bibombola montati su Gav a gonfiaggio posteriore, i primi reel e spool da penetrazione ed i primi  illuminatori subacquei.
In questo periodo nascono molti dei prototipi dell’attrezzatura tecnica che utilizziamo oggi. Subacquei come Sheck Exley, Bob FriedmanBob Goodman, inventano i moderni sistemi di mappatura delle grotte, dove viene inventata la moderna maniglia Goodman. Lo stesso Exley assieme a Court Smith iniziarono ad immergersi con le bombole da fianco per estendere le loro penetrazioni.

Fine anni ’70

Alla fine degli anni ’70 Lamar English ed altri speleo subacquei si immergono con il sistema “Hogarthian” (sistema Hogarthiano) che prende nome da Bill Hogarth Main, famoso subacqueo tecnico e cave Diver statunitense tra i primi ad utilizzare attrezzatura per immersioni tecniche in grotta particolarmente minimalista, idrodinamica, “pulita” e aderente al corpo.
In questo ristretto gruppo di subacquei si iniziò a ridurre al minimo l’attrezzatura con particolare attenzione alle dimensioni e al posizionamento di essa. I subacquei tecnici iniziano a respirare dalla frusta lunga, la quale veniva utilizzata per fornire aria ad un compagno in difficoltà. Il secondo erogatore con frusta corta veniva vincolato al collo con un elastico.
I grossi pacchi batteria al piombo venivano posizionati sul fianco destro del subacqueo, dove passava la frusta lunga. Questo serviva anche per bilanciare le bombole da fianco in acciaio posizionate tutte sul fianco sinistro.

Utilizzando il sistema Hogarthiano le immersioni migliorano, iniziano ad essere più sicure, perché veniva dato molto risalto al sistema di squadra e alla standardizzazione dell’attrezzatura tecnica.
Respirando dalla frusta lunga del rubinetto di destra si accorsero che venivano risolti molti problemi in caso di condivisione d’aria. In caso di emergenza, infatti, veniva donato un’erogatore funzionante, aperto e con la miscela corretta.
Inoltre in caso di subacqueo in panico o di zero visibilità e con esaurimento d’aria, quest’ultimo potrebbe reagire strappando l’erogatore dalla bocca del suo compagno di immersione e, in questo modo, il subacqueo che dona è preparato e non deve far altro che utilizzare l’erogatore di backup posizionato con l’elastico al collo.

La subacquea tecnica è una filosofia.

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