Muta Stagna (Dry Suit)

Una muta stagna (Dry Suit) è parte dell’attrezzatura di un subacqueo che si immerge in acque fredde infatti è un indumento termoisolante ma allo stesso tempo impermeabile per immersioni in acque inquinate. Il compito della muta stagna è di far rimanere asciutto il subacqueo. Questo è possibile grazie al collo e polsini a tenuta stagna con possibilità di vari materiali tra cui il classico neoprene, lattice ed infine il silicone. Si resta asciutti anche grazie alle cuciture non passanti e alle varie tipologie di sigillatura, tra cui bandelle termo saldate o con i passaggi a colla liquida. Per evitare l’eccessivo schiacciamento della muta sul corpo del subacqueo a causa dell’aumentare della pressione con l’aumentare della profondità. La muta stagna è provvista di una valvola di gonfiaggio (valvola di carico) che permette di insufflare aria in essa è presente inoltre una valvola per scaricare l’aria in espansione durante la risalita. Per questi motivi è vivamente  consigliato di partecipare ad un corso muta stagna dove si acquisiscono tutte le informazioni per un suo uso corretto.

Muta Stagna (Dry Suit): dettagli

La valvola di gonfiaggio deve essere usata esclusivamente per compensare lo schiacciamento della pressione, quanto basta per staccare la muta dal corpo (scolassamento della muta). È sbagliato utilizzare la muta stagna come mezzo per ottenere il proprio assetto, per questo obbiettivo si usa il Gav. Nei casi dove il subacqueo si immerge in acque particolarmente fredde la muta viene compensata non con aria ma argon perchè teoricamente dovrebbe assicurare un superiore isolamento termico.

Prima abbiamo accennato sui vari materiali per le bande stagne (polsi e collo) ora vediamo quelli per la produzione vera e propria della muta. Neoprene, trilaminati, bilaminati e gomma vulcanizzata.

Le mute stagne di ultima generazione vengono prodotte in neoprene precompresso, un materiale molto resistente, facile da indossare, flessibile e con ottime proprietà isolanti anche a spessori relativamente ridotti, tenete conto che dalle prime mute prodotte si è passati dai 9 mm a 2 mm di oggi. Quindi possiamo affermare di avere ridotto lo spessore migliorando tutte le proprietà aggiungendo che il neoprene precompresso non soffre degli effetti della pressione con grande vantaggio del subacqueo sotto l’aspetto della galleggiabilità e quindi assetto. La produzione di questo precompresso è un ciclo semplice. Si parte da un classico foglio di neoprene lo si comprime con presse fino alla rottura delle sue microcelle, a questo punto poi si decide se rivestirlo con fodera(neoprene foderato) oppure tenerlo liscio(neoprene utilizzato sopra tutto per le mute di Apnea).

Trilaminato

Il trilaminato che negli ultimi anni è il materiale piu’ utilizzato. Non è altro che un  multistrato realizzato tramite sovrapposizione di fogli di tessuto di nylon e gomma butilica(materiale che da la stagnatura). Questo materiale consente di avere un’ ottima vestibilità. Con il grande vantaggio del subacqueo di avere un ottimo confort aumentando la possibilità di muoversi in modo piu’ sciolto rispetto al neoprene. La lavorazione è meno semplice del neoprene per via del pochissimo spessore, anche se le eventuali riparazioni in caso di danneggiamento sono veloci. La muta stagna in Trilaminato oggi è la piu’ acquistata dai sub.https://www.tekevolution.it/mute-stagne-trilaminato/

La gomma vulcanizzata(le vecchie Viking) è il materiale utilizzato per produrre mute stagne destinate ad utilizzo lavorativo con presenza di agenti inquinanti come porti, grosse cisterne.

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